Canali Minisiti ECM

Lancet: un malato su 10 lascia il lavoro per il long Covid

Infettivologia Redazione DottNet | 22/03/2023 13:35

Sioot: L’ossigeno-ozono terapia può aiutare ad affrontare il problema

A tre anni dall’inizio della pandemia si stima che almeno 65 milioni di persone nel mondo soffrano di long Covid, ovvero di una “condizione multisistemica post-infezione debilitante”, che ha come sintomi comuni affaticamento, mancanza di respiro e disfunzione cognitiva. A riportare i numeri è un articolo pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Lancet, secondo la quale “sebbene la maggior parte dei pazienti infettati da SARS-CoV-2 guarisca entro poche settimane, si stima che il long Covid si verifichi nel 10-20% dei casi e colpisca persone di tutte le età, compresi i bambini”.

Il permanere dei sintomi legati al long Covid provoca criticità a più livelli nella vita delle persone. Si tratta, si legge ancora nell’articolo, di “un danno globale diffuso alla salute, al benessere e ai mezzi stessi di sussistenza delle persone: si stima che una persona su dieci che sviluppa il long Covid smetta di lavorare, con conseguenti ingenti perdite economiche”. Il tema, sottovalutato all’inizio della pandemia, appare invece decisamente importante. Al punto che la comunità scientifica internazionale si è attivata per studiare sia le cause del long Covid sia possibili rimedi, al momento in fase di sperimentazione.

pubblicità

Le persone che soffrono di long Covid - il nome scientifico è Post Acute Sequelae of Sars-Cov-2 (Pasc) -mostrano affaticamento, dolore e disagio muscoloscheletrico, disturbi cognitivi e problemi sociali. Di recente, inoltre, è stato rilevato come la malattia abbia un impatto anche sui mitocondri delle cellule: la perdita del potenziale della membrana mitocondriale può essere un importante fattore causale di una sindrome post-Covid.

Una soluzione, in questo senso, arriva dall’ossigeno e ozono terapia. La Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (Sioot), infatti, ha recentemente introdotto l'ozono come possibile terapia per il long Covid, con esiti incoraggianti, che seguono quelli riscontrati nel trattamento del Covid-19. A dimostrare l’efficacia dell’ossigeno-ozono terapia sono i dati relativi a 100 pazienti affetti da long Covid nella Clinica Tirelli Medical Group di Pordenone e nella Clinica Comunian di Gorle, in provincia di Bergamo, al momento in fase di pubblicazione. “Questo approccio - spiegano dalla Sioot - deve essere ulteriormente confermato ma è una possibilità, poiché l'immunologia e la biologia cellulare stanno valutando il ruolo dell'ozono nel ripristino della funzione dei mitocondri”. Questo e altri temi di attuale importanza saranno al centro dell’agenda del prossimo Congresso mondiale di Ossigeno Ozono-Terapia che si svolgerà a Roma dal 16 al 18 maggio 2024.

Commenti

I Correlati

Schillaci: "Spero che l'Italia diventi la prima nazione Ue ad avere uno screening per il cancro del polmone"

"Ci sono carenze di medici in organico che si ripercuotono anche in estate. Molti colleghi che lavorano come guardia medica turistica hanno un doppio ruolo, ovvero sono già medici di famiglia e non riescono a coprire i turni"

"Sono state istituite in Italia nel 2014: sono importanti perché laddove si operano e si vedono più pazienti c'è maggiore esperienza e risultati, e soprattutto sono fondamentali perché hanno una competenza multidisciplinare"

"Anche stavolta è evidente il tentativo di far passare la categoria dei medici e dei dirigenti sanitari come il capro espiatorio di un malessere del sistema sanità che irrita i cittadini"

Ti potrebbero interessare

Rezza, "L'Italia ha opzionato un vaccino ma manca un piano pandemico"

Eric Feigl-Ding su X: "Iniziare ad accumulare farmaci in caso H5N1 diventi trasmissibile tra uomo e uomo". Bassetti: "Esagerato". I ricercatori italiani: "Evitare al lupo al lupo"

Il comitato vota all'unanimità la composizone per l'autunno

Oms, un morto per aviaria in Messico

Infettivologia | Redazione DottNet | 06/06/2024 12:31

Non legato a casi Usa, primo caso umano da A/H5N2, tre i focolai

Ultime News

Cavaliere: i giovani Sifo rappresentano un’anima dinamica e propulsiva della nostra professione

Sono usciti sulla piattaforma Universitaly i risultati dei test di medicina svolti il 28 maggio scorso. Dal 19 giugno si saprà l'esito con nome e cognome

Benci (Associazione Terapia Estetica Botulino): “Le iniezioni sono un trattamento medico a tutti gli effetti, non possono essere eseguite frettolosamente”

Per incrociare le braccia occorre aver raggiunto 61 anni (in vari casi possono bastarne 59, come vedremo più avanti) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023